Le politiche sociali di questo paese, non è purtroppo una novità, stanno tornando all’anno zero. Il nostro welfare, dopo anni di tagli e progressivo smantellamento delle esperienze più innovative sta subendo anche una desertificazione di competenze e di capacità d’intervento, nonché un vero e proprio isolamento rispetto al dibattito e alle esperienze internazionali. Drammaticamente simbolico è il caso delle politiche sulle droghe.
L’8 e il 9 giugno si tiene una cruciale riunione del WTO- Consiglio generale TRIPs, chiamata a decidere, dopo numerosi rinvii, se aprire formalmente la discussione sulla sospensione dei diritti di brevetto che gravano su vaccini, farmaci e kit diagnostici anti-COVID.
La pandemia da COVID-19 ha evidenziato e reso esplosive le debolezze del nostro sistema socio-sanitario dal punto di vista della continuità delle cure, della loro qualità, della prevenzione , dell’accesso alle prestazioni. Le opportunità di rilancio del nostro welfare, offerte dai piani europei post -COVID aprono la possibilità di compiere un salto di qualità nel campo del diritto alla salute, che non può non coinvolgere la società civile e le community di cittadini e cittadine attive da anni in questo campo, a partire da un aggiornamento delle norme e dei piani sanitari.
“End inequalities. End Aids - porre fine alle disuguaglianze, sconfiggere l’AIDS”: questo il titolo della nuova Strategia Globale AIDS 2021-2026, lanciata lo scorso marzo da UNAIDS, risultato di un anno e mezzo di lavoro e dell’apporto di 10mila stakeholders da 160 paesi: rappresentanti governativi, società civile, community, esperti e funzionari di UNAIDS.
Dal 14 al 21 maggio 2021 torna la Settimana Europea del Test,la prima dell’anno, nona edizione dell’iniziativa promossa da EuroTEST (prima HIV in Europe). La European Testing Week è una delle più importanti mobilitazioni mondiali di salute pubblica.
L’annuncio dell’amministrazione Usa guidata da Joe Biden, favorevole alla sospensione dei brevetti sui vaccini anti – COVID, ha aperto una breccia importantissima nel muro opposto finora dai paesi più ricchi del WTO.
Il 5 e 6 maggio 2021, davanti al Consiglio generale del WTO, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, l’Italia ha l’occasione di compiere una scelta in grado di evitare una catastrofe umanitaria globale: approvare la richiesta di moratoria sui brevetti farmaceutici che potrebbe consentire a tanti paesi l’accesso ai vaccini anti-COVID a costi accessibili e in quantità sufficienti.
Nuovo appello al Presidente del Consiglio Mario Draghi da parte del Comitato Italiano “Diritto alla cura- nessun profitto sulla pandemia”, cui aderiscono oltre cento organizzazioni e numerosi testimonial dal mondo della cultura. dell'informazione, della comunità scientifica.
In Europa prosegue la campagna vaccinale contro il SARS – CoV-2, sia pure a ritmi piuttosto lenti, a causa del mancato rispetto delle consegne da parte della case farmaceutiche, dello stop di alcuni giorni imposto alla somministrazione dei vaccini prodotti da AstraZeneca e Johnson & Johnson ma, anche dalle scarse risorse finanziarie e organizzative, a disposizione dei sistemi sanitari.
Il prossimo 7 aprile, Giornata Mondiale della Salute, decine di artisti e personalità della cultura, del mondo scientifico, della società civile, dell’informazione scenderanno in campo per sostenere la campagna “Diritto alla cura – nessun profitto sulla pandemia”. Tutti e tutte sono invitati ad aderire al click day per la raccolta di firme in corso in tutta l'Unione per cambiare il corso della pandemia e assicurare la tutela globale del diritto alla salute.
Dalle 18 alle 19.30 in diretta facebook , citati in ordine alfabetico, Giulia Anania, Stefano Bellotti “Cisco”, Daniele Biacchessi, Claudio Bisio, Dario Brunori “Brunori SaS”, Giulio Cavalli, Ascanio Celestini, Massimo Cirri, Comunità Officina, don Virginio Colmegna, Luigi Ferrajoli, Silvio Garattini, Ricky Gianco, Paolo Hendel, Germano Lanzoni, Maurizio Maggiani, Giovanna Marini, Paola Minaccioni, Moni Ovadia, Cochi Ponzoni, Marco Presta e Antonello Dose, David Riondino, Paolo Rossi, Marco Rovelli, Renato Sarti, Andrea Satta – Tetes de Bois, Guido Silvestri (Lupo Alberto), Bebo Storti, Dario Vergassola, Sofia Viscardi, inviteranno a firmare l’ICE, l’Iniziativa dei Cittadini e delle Cittadine dell’Unione, che può vincolare la Commissione Europea a limitare o sospendere i diritti di brevetto farmaceutici che gravano su cure e vaccini anti-COVID. Servono un milione di firme in tutta l’Unione per far sì che le decisioni su costi, distribuzione e produzione dei farmaci siano restituite alla responsabilità pubblica, in nome della tutela del diritto alla salute, e non subordinate ai profitti delle case farmaceutiche. Le Company al momento possono decidere, in via esclusiva, sull’intera catena di produzione e commercializzazione di questi prodotti. E’ ora di far contare le ingenti risorse pubbliche che ne hanno sostenuto la ricerca e la sperimentazione. Vaccini e cure devono essere un bene comune. O il brevetto o la vita!
Segui con noi l’evento dalle 18 alle 19.30 sulla pagina Facebook della rete italiana Right2cure/DirittoallaCura, con la conduzione di Vittorio Agnoletto, portavoce della Campagna Europea Diritto alla Cura
Aiutaci in questa cruciale battaglia di civiltà firmando e facendo firmare l’ICE qui
“Bisogna spezzare la spirale vorticosa dei numeri - sostiene il Comitato promotore italiano dell’ICE- con cifre, dosi, date e destinazioni che non si rispettano, perché le capacità produttive delle aziende detentrici dei brevetti sono limitate. Così come non sono tollerabili vicende sconcertanti come quella di AstraZeneca e dei 29 milioni di dosi 'imboscate':occorre sottrarsi al condizionamento assoluto delle aziende farmaceutiche, che sfuggono ad ogni controllo e decidono solo in base ai profitti, senza rispetto di accordi e contratti”
La Campagna Europea Diritto alla Cura, promossa in Italia da un gruppo di personalità di prestigio vede oggi l’adesione di un centinaio di organizzazioni della società civile e, tra queste la LILA. E’ bene sapere che l’ICE non è una semplice raccolta di firme ma uno strumento di democrazia partecipativa previsto dalle istituzioni comunitarie, che può concretamente obbligare l’UE ad una sospensione, anche temporanea dei diritti di brevetto. Lo scorso 11 marzo, India e Sudafrica, sostenuti da oltre cento paesi a basso e medio reddito, hanno avanzato questa richiesta alla riunione del WTO ma Usa, Ue,Uk, Giappone, Brasile, Canada, Svizzera, Australia e Singapore per ora continuano ad opporsi: una scelta grave che causerà ancora tante vittime. L’ICE può obbligare l’Unione Europea a cambiare rotta e per questo va sostenuta attivamente.
Vai al comunicato stampa dell'iniziativa
Nel 1961, esattamente sessant’anni fa, veniva adottata la Convenzione unica delle Nazioni Unite sugli stupefacenti, documento che gettò le premesse della fallimentare guerra globale alla droga che dura da decenni. Il trattato del 1961 venne seguito da altre Convenzioni ONU nel 1971 e nel 1988 con il risultato di inasprire progressivamente gli aspetti repressivi e punitivi delle politiche mondiali sulle droghe.
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