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LILA Nazionale | Progetto Donna 2012 - 2014

LILA Onlus - Progetto DonnaIl Progetto DONNA – prevenzione al femminile

In occasione del suo 25° anniversario, e fino al 2014, LILA Onlus - Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids, ha lanciato una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi per sostenere il progetto “DONNA - prevenzione al femminile”.

Il progetto "DONNA - prevenzione al femminile" nasce dalla constatazione del fatto che oggi in Italia otto casi di trasmissione dell'Hiv su dieci sono attribuibili a rapporti sessuali non protetti. In questo contesto l'intervento della LILA è rivolto alla popolazione femminile che, a causa di una serie di fattori biologici, sociali e culturali, è maggiormente esposta al rischio di contrarre l'HIV.


video chiara  Video: la storia di Chiara

Gli obiettivi del progetto sono: aumentare l'informazione tra la popolazione femminile, promuovere l'adozione di comportamenti (sessuali e non) sicuri,
Linee telefoniche dedicate, sportelli di ascolto nelle sedi locali, produzione e diffusione di materiali informativi, offerta di test a risposta rapida sul fluido salivare: queste sono alcune delle attività che LILA promuoverà sul territorio nazionale per migliorare la conoscenza delle donne sull'HIV e contenere la diffusione del virus.
Dopo il tema della prevenzione al femminile, nel 2014 viene affrontato il tema Hiv e genitorialità, una questione di grande attualità ed importanza ma tuttora poco trattata.
Abbiamo realizzato un nuovo materiale informativo e una nuova sezione del sito dedicati alle donne con Hiv o con partner Hiv positivi: vengono fornite informazioni utili e aggiornate per gestire il rischio di trasmissione dell’Hiv al partner al momento del concepimento e il rischio di trasmissione del virus dalla madre al figlio nel corso della gravidanza, del parto e dell’allattamento; viene inoltre dato spazio alle emozioni, ai dubbi e alle riflessioni attraverso le testimonianze di donne che hanno vissuto in prima persona questa esperienza

Guarda le campagne annuali di comunicazione dedicate alle iniziative di raccolta fondi a favore del Progetto Donna: 2012, 2013 e 2014.


PERCHÉ UN PROGETTO PER LE DONNE

Non è certo la prima volta che la LILA si rivolge direttamente alle donne, sieropositive e non, con progetti o campagne di prevenzione. A partire dal sostegno, rinnovato ogni 8 marzo da anni, al Femidom, il preservativo femminile, uno strumento utile e efficace ancora sconosciuto in Italia e da noi distribuito.
Ma alcune storie recenti hanno di nuovo portato alla ribalta la questione femminile nell'Hiv.

Storie come quella a cui si ispira il nostro video con Chiara: una giovane ragazza che scrive al Corriere della Sera dopo essersi scoperta sieropositiva, denunciando la mancanza di informazione per le nuove generazioni.
Storie private di donne, di ogni età ed estrazione sociale, che ci hanno raccontato le difficoltà quotidiane vissute nelle loro relazioni affettive e sessuali. La difficoltà di alcune a proporre il preservativo, la difficoltà di altre ad accettarlo quando invece è il partner a proporlo. Ma soprattutto il grande enigma: "Quando devo usare il preservativo e con chi ?"
LILA per promuovere il Progetto Donna ha scelto una storia triste che per certi versi può apparire in antitesi con la comunicazione e le nostre campagne passate. Abbiamo mostrato donne di tutte le età che esibivano felici il preservativo, puntando sul messaggio positivo di una sessualità femminile soddisfacente e consapevole.
La disperazione di Chiara può apparire in contraddizione anche con la nostra lotta quotidiana contro i luoghi comuni e contro chi ci vuole dividere tra vittime e colpevoli.
La verità è invece che sentiamo oggi il bisogno di ribadire che anche se la maggioranza di noi è felice e ha vite soddisfacenti il percorso che rende questo possibile non è certo facile.
Abbiamo ripensato ai primi giorni, a quando ci è stato consegnato l'esito di un test positivo.

Da sempre ripetiamo che l'Hiv non è solo una questione medica e di farmaci, è anche e soprattutto una questione che riguarda la sfera affettiva e sociale della persona e della comunità che la circonda.
E se dal punto di vista farmacologico siamo ben consapevoli che ci sono stati tempi peggiori in cui scoprirsi sieropositive, sappiamo pure che per tutti gli altri aspetti siamo ancora molto indietro. Sull'informazione sull'Hiv, e su stigma e discriminazione, dei quali molte di noi sono ancora oggetto.

Col Progetto Donna vogliamo essere ancora una volta al fianco delle donne, la nostra esperienza e il vostro aiuto ci aiuteranno ad informare, aiutare e sostenere le donne che in LILA trovano oggi un supporto concreto, come sempre, e l'abbiamo trovato noi in passato.

 

LA REALTÀ

Ogni anno in Italia si registrano quasi 4mila nuove infezioni da Hiv. Per quasi l'80 per cento dei casi la trasmissione del virus avviene per via sessuale. La trasmissione dovuta a rapporti eterosessuali è quasi sempre la causa di infezione per le donne, che spesso acquisiscono il virus da un partner fisso. E lo scoprono tardi: quasi il 60 per cento delle persone che ricevono una diagnosi di Hiv è in uno stato di salute già compromesso, ovvero non sapeva di avere il virus.

Spesso, troppo spesso, le donne scoprono di avere l'Hiv in gravidanza: bene che venga fatto il test Hiv in gravidanza (purtroppo ancora non sempre si fa), male che non sia stato fatto prima.

L'Hiv riguarda tutte le donne. Le tante donne sieropositive che fanno parte della LILA o che alla LILA si sono rivolte corrispondono ad altrettante storie, ognuna unica ma anche normale, quotidiana, comune alla vita di tutte le donne, anche di quelle che fortunatamente il virus non l'hanno mai incontrato.

Eppure ancora molte, troppe donne pensano che l'Hiv non le riguardi. Non sono informate, non si proteggono. Delle migliaia di telefonate che arrivano ai centralini informativi della LILA neppure un quarto sono di donne, e questo accade con tutti i servizi di informazione, compreso il Telefono Verde AIDS dell'Istituto Superiore di Sanità.

Eppure, come dimostrato da numerose ricerche, le donne sono particolarmente vulnerabili al virus. Perché:

  • pensano di non essere a rischio, convinte che l'HIV riguardi altri
  • non sanno di essere più vulnerabili, per fattori biologici
  • pensano di non essere a rischio se hanno una relazione di coppia stabile
  • hanno scarso potere per imporre il preservativo prima di un rapporto sessuale

 

 

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