Documento EACS-BHIVA sui rischi del Covid 19 per le persone che vivono con l’HIV (PLWHIV)

EACSEACS (European AIDS Clinical Society) e BHIVA (British HIV Association) rendono note in questo documento, pubblicato lo scorso 30 aprile,  le prime osservazioni sui casi di pazienti affetti da HIV e COVID-19. 
La premessa è che, finora, non ci sono evidenze su un più alto tasso di infezione da COVID-19 o di un diverso decorso della malattia nelle persone con HIV rispetto alla popolazione generale.
Le persone con un numero di cellule T CD4 nella norma e con soppressione della carica virale non sembrano mostrare rischi maggiori in caso di COVID. Ad aumentare i rischi per le persone con HIV possono invece essere altri fattori come un’età superiore ai 50 anni per quasi la metà delle PLWHIV in Europa, la presenza di altre patologie croniche, il fumo. 
Tra le raccomandazioni quella di smettere di fumare e di effettuare regolarmente le vaccinazioni contro influenza e pneumococco.  I
Il documento, (traduzione in italiano a cura di Nadir Onlus) passa poi in rassegna alcune opzioni di trattamento per il Covid e le loro possibili interazioni con gli antiretrovirali utilizzati per l’HIV e  per la PrEP.  
EACS segnala  anche alcune nuove interessanti risorse, rivolte soprattutto a medici e centri clinici, per il monitoraggio dei casi di COVID-19 in persone con HIV  e per la raccolta dati sui casi COVID-19.  Tra queste:
Il sito COVID-19 drug interactions  sulle interazioni farmacologiche, sostenuto da EACS e BHIVA è volto ad informare su tutti i trattamenti sperimentali in corso nel mondo per COVID-19 e HIV
Il database sviluppato da NEAT ID Foundation. Si tratta di un portale per la raccolta dati volto a monitorare i casi COVID-19, i ricoveri e la mortalità nelle persone con HIV a livello europeo e nazionale. I dati sono già disponibili al pubblico tramite www.NEAT-ID.org e se il centro non si è iscritto, è possibile farlo tramite questo link
• Il Lean European Open Survey sui pazienti infetti da SARS-Cov-2 (LEOSS) lanciato dalla Società Tedesca per le Malattie Infettive (DGI) e dalla Emerging Infections Task Force dell'ESCMID (Eitaf). Si tratta di un registro aperto basato su questionari anonimi. L’interesse è anche quello di collaborare con altri registri.  
 
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