L’otto in LILA - Speciale otto marzo

foto donne8marzo sDonne, sessualità, prevenzione, libertà di scelta, maternità consapevole: a oltre quarant’anni dalla comparsa del virus in Italia, restano molti i risvolti su cui riflettere rispetto al tema donne e HIV. Guardando alla popolazione generale, le donne, cisgender o transgender, continuano a manifestare un rapporto problematico con la prevenzione del virus e rivelano conoscenze inesatte o parziali su trasmissione, vivere con l’HIV, diritti. I servizi per la salute sessuale e riproduttiva non sembrano, del resto, essersi evoluti mentre continuano a mancare campagne di informazione mirate e differenziate.

Pesa un retaggio culturale che nega alle donne una sessualità attiva o atipica, una sessualità non "coniugale" che sfugga alle tradizionale dinamiche di coppia o che preveda partner multipli/e, soprattutto se in età più avanzata. Alcune comunità, donne bisessuali, genderqueer, transgender, sex workers, migranti, continuano a subire maggiormente il peso di stigma e discriminazioni, sia economiche che amministrative, una condizione che preclude un pieno accesso ai servizi socio-sanitari necessari a garantire il rispetto del diritto universle alla salute. Un “doppio stigma” grava anche sulle donne che vivono con l’HIV, costrette ancora, troppo spesso, a nascondere il proprio stato e a subire discriminazioni sul lavoro, nelle relazioni umane, nei servizi sanitari. Le terapie antiretrovirali (ART) rendendo il virus non trasmissibile, possono oggi permettere alle persone con HIV una vita sessuale e affettiva piena. E’ quanto stabilisce l’evidenza scientifica U=U, Undetectable=Untrasmittable, ossia se la carica virale non è rilevabile il virus HIV non è trasmissibile

Le donne HIV+ con carica virale soppressa possono scegliere ora una maternità naturale e consapevole. Anche la prevenzione dispone di nuovi formidabili strumenti come la PrEP, che efficace oltre il 99%, potrebbe anche aiutare chi più fatica nella  contrattazione sull’uso del profilattico.

Eppure, tutte queste opportunità non sono ancora pienamente garantite e accessibili. I servizi per la salute delle donne restano orientati alla sola contraccezione o alla prevenzione di alcune IST (Infezioni Sessualmente Trasmissibili) ma non dell’HIV e non conteplano le differenze tra generi, mentre le donne HIV+ sono costrette, tuttora, a sottostare a percorsi di presa in carico sorpassati e poco orientati al loro attivo coinvolgimento. Servirebbe, invece, un approccio che accolga e rispetti la sessualità e le scelte di ciascunə, orientamenti e identità sessuali differenti, stili e scelte di vita di tuttə. Questo speciale “otto marzo” è un “work in progress”. Non intendiamo proporre risposte o prescrizioni pre-definite ma solo lasciare spazio alle attivistə di varie realtà, ascoltare il loro punto di vista sulle rispettive community: Ilenia Pennini, Bianca El Malek, Pia Covre, Maria Grazia Di Benedetto, Giusi Giupponi e Alessandra Cerioli ci aiutano anche a interrogare le nostre realtà di attivismo, a focalizzare la nostra attenzione su cosa sia opportuno migliorare, cambiare, rivendicare.

Giusi Giupponi è la Presidente Nazionale della LILA, donna con HIV, visibile per scelta, lunga storia di attivismo alle spalle. A lei chiediamo di riassumere quanto emerge dall’osservatorio LILA rispetto alla domanda di supporto e informazione che arriva dalle donne. 

Ilenia Pennini è la responsabile Salute nazionale di Arcigay. E’ lei a spiegarci in questa intervista quali siano le barriere che le donne e le persone transgender, incontrano nell’approccio ai servizi e alla prevenzione, compresa la PrEP. Cruciale, ci spiega Ilenia, una riflessione più approfondita sulle molteplici sfere della sessualità femminile.

Utilizza invece con soddisfazione la PrEP Bianca El Malek, attivistə e sex worker facente parte della rete nazionale creatasi durante il Congresso Sex Workers Speak Out di Bologna 2023. Volontariə del CheckPoint Ancona, Bianca ci racconta così la sua esperienza e ciò che può cogliere dal suo osservatorio di professionistə e di attivistə. Non pochi gli ostacoli che moltə sex worker possono incontrare nell’approccio a questo strumento e, più in generale alla prevenzione e alla salute sessuale. Principali barriere: stigma e diritti negati.

Pia Covre è tra le fondatrici del Comitato per i diritti civili delle Prostitute di cui è attivista e dirigente. Si occupa da sempre di diritti dellə sex worker e di programmi per la salute sessuale. E’ stata anche tra le fondatrici  della LILA. Parliamo con lei di PrEP, servizi per la salute sessuale e violazione dei diritti umani

Le donne che vivono con l’HIV costituiscono, come si diceva, un altro gruppo di popolazione particolarmente soggetto a stigma e discriminazioni. Con Maria Grazia di Benedetto, coordinamento nazionale LILA, ci soffermiamo, in particolare sulle opportunità che le ART offrono alle donne con HIV di vivere una maternità libera, consapevole e senza rischi ma, anche, sulle barriere che ancora ostacolano questa opportunità. Questa è la sua intervista

Rispetto a questi temi la LILA è dunque impegnata, assieme ad altre realtà, in azioni di advocay, volte a far applicare quanto già previsto dalle linee guida italiane su maternità, gravidanza e allattamento. L’obiettivo è però aggiornarle e porle in linea con le più avanzate esperienze internazionali. Torniamo a parlarne con Giusi Giupponi che è anche componente della sezione M del CTS, Comitato tecnico scientifico sull’HIV/AIDS, istituito presso il Ministero della Salute.

 Alessandra Cerioli, già Presidente Nazionale della LILA, è anche una storica attivista dell'EATG, l'European AIDS Treatment Group. Con lei parliamo di ricerca di genere e della necessità di trail di ricerca non disciminatori nei confronti delle donne, cis e trans, da sempre sotto-rappresentate nelle fasi sperimentali di farmaci e trattamenti. Vai all'intervista

 

Foto di Vonecia Carswell su Unsplash

 

Pin It