In questa intervista, l'onorevole Riccardo Magi, Deputato e Segretario Nazionale di Più Europa, commenta lo stato delle politiche sulle droghe in Italia, alla luce del quadro fornito dal "Libro Bianco sulle Droghe 2025 - Non Mollare". Per Magi l'ampliamento della sfera penale di intervento sulle droghe, messa in atto dal governo Meloni, sta peggiorando un quadro già molto arretrato in materia rendendolo ancora più repressivo. Necessaria -sostiene- una svolta dettata dalle evidenzescientifiche e dal rispetto dei diritti umani.
Onorevole Riccardo Magi, lei e i promotori del Libro Bianco, avete denunciato come il governo stia ampliando la sfera penale d’intervento in merito alle droghe, aggravando un quadro già da sempre proibizionista. Alcuni nuovi provvedimenti restrittivi sono già legge. Come si inverte la tendenza in questa quadro politico?
In primo luogo, occorre far emergere quali possano essere gli effetti concreti di questo approccio repressivo e penale. La 16esima edizione del libro bianco dimostra come la tendenza degli ultimi anni si stia aggravando; le carceri italiane esplodono, soprattutto, per la presenza di persone che vengono poste in stato di detenzione per reati legati alle droghe e, principalmente per effetto dell’articolo 73 del testo unico sugli stupefacenti. Gran parte di queste persone sono anche consumatori e hanno problemi di dipendenza. Non ha, quindi, veramente nessun senso affrontare il tema del sovraffollamento carcerario senza affrontare il tema delle politiche sulla droga. Dobbiamo far emergere questo nodo ma il governo fa finta di non vederlo e induce il paese a non vederlo.
In secondo luogo, dobbiamo denunciare anche i provvedimenti specifici assunti dal governo. “Il decreto Caivano”, ad esempio, aumentando le pene addirittura per le infrazioni di lieve entità, ha contribuito ad aumentare gi ingressi in carcere, soprattutto l’ingresso di minorenni e questo è un dato drammatico. La sfera della punibilità si allarga, addirittura, a sostanze che non hanno alcun effetto erogante come la canapa a basso contenuto di THC. Tutto questo ci deve portare a “Non mollare”, come dice il titolo del libro bianco, a mettere in campo una controffensiva fatta di razionalità, di approccio scientifico, di azioni dirette di nonviolenza, di lotta politica vera, riacquistare questa dimensione a partire dalla questione degli stupefacenti che devasta la vita di molte persone, di molte ragazzi e ragazze. Altro dato drammatico è proprio quello delle segnalazioni ex articolo 75, cioè per semplice uso personale, che hanno un impatto devastante sulla vita delle persone; basti pensare a quanto il solo ritiro della patente possa stravolgere la vita lavorativa, sociale, familiare e questo non possiamo permetterlo.
Onorevole, come mai le destre riescono sempre a incidere sempre così pesantemente sulla legislazione sociale del nostro paese, mentre le forze progressiste, quando possono decidere, sembra si ritraggano?
Mi verrebbe da dire che, forse, molte delle forze progressiste non sono così progressiste visto che, quando hanno avuto l’occasione di modificare queste norme poi non l’hanno fatto, oppure l’hanno fatto troppo timidamente; questo condiziona anche l’elettorato progressista. Lo dico in altri termini: se si fanno politiche di destra, magari mitigate da parole diverse, poi dopo si aiuta la destra, si rinuncia a proporre modelli alternativi mostrando che possono funzionare. Purtroppo, da questo punto di vista, il nostro paese è messo particolarmente male e ormai, rappresenta un unicum in Europa; in tutto il mondo, infatti, si sta andando nella direzione opposta, sia pure faticosamente. Pensiamo ai nuovi ordinamenti sulla canapa in Spagna, in Germania e negli Usa dove, grazie ai referendum, le legislazioni anti-proibizioniste adottate stanno resistendo perfino a Trump. Negli Stati Uniti questo è stato possibile grazie ad un dibattito pubblico molto aperto, che ha coinvolto in modo positivo anche settori della destra americana spostandoli su scelte antiproibizioniste. Noi siamo, invece, una società con una classe dirigente particolarmente chiusa e reazionaria. Per questo, dobbiamo fare certamente di più.
