Global Fund: si attesta a 15,7 miliardi di dollari l’esito della settima conferenza di rifinanziamento. L’Italia ha fatto la sua parte.

Global Fund 2022Il Consiglio del Global Fund per la lotta a Tubercolosi, AIDS e Malaria, riunito a Ginevra nei giorni scorsi, ha certificato l’esito della settima conferenza dei donatori per il rifinanziamento del fondo svoltasi a New York in settembre. In totale, per il prossimo triennio 2023-2026, sono stati raccolti 15,7 miliardi di dollari.

Si tratta di una quota più alta dei 14,3 miliardi annunciata due mesi fa, raggiunta grazie agli ulteriori impegni garantiti da alcuni paesi donatori e costituisce una raccolta record per il Fondo Globale anche se non raggiunge i 18 miliardi auspicati coprendo il fabbisogno solo per il 78%.

 “È una testimonianza del lavoro del Fondo globale e dell'urgenza di continuare la lotta contro le tre pandemie - ha affermato il dottor Donald Kaberuka, presidente del consiglio del Fondo globale- La lotta per salvare vite umane, sconfiggere le pandemie e costruire un mondo più sano, più equo e più inclusivo si può vincere”.

Grazie all'esito della ricostituzione, il Consiglio del Fondo Globale ha approvato investimenti ambiziosi per un totale di 13,7miliardi di USD da destinare a 125 paesi assistiti. Approvata anche l’estensione fino al 2025 del meccanismo di risposta al COVID-19 (C19RM) che consentirà ai paesi destinatari delle risorse, di investire parte dei fondi per mitigare l’impatto del COVID 19.

L’Italia è tra i paesi che hanno accresciuto il proprio impegno a sostegno del fondo, stanziando 185 milioni di euro per il prossimo triennio, un aumento del 15% rispetto al contributo precedente. Ad annunciarlo è stata la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni dal vertice del G20 svoltosi a Bali alla metà di novembre. "Il Covid-19 - ha detto- non è l'unica malattia che dobbiamo affrontare. A causa della pandemia, negli ultimi due anni potremmo aver trascurato altre emergenze. Dobbiamo porvi rimedio. Valuteremo se aumentare ancora il nostro impegno".  Con questo nuovo stanziamento l’Italia si conferma tra i primi dieci donatori al mondo con oltre un miliardo e mezzo di dollari devoluti al fondo dal 2002, anno della costituzione del Global Fund.

Tra le priorità della propria strategia il Consiglio ha indicato il rafforzamento delle politiche per l'uguaglianza di genere, la promozione e protezione dei diritti umani e il rafforzamento della leadership delle comunità colpite da HIV, tubercolosi e malaria nella lotta contro queste malattie.

Gli obiettivi del fondo erano, come si diceva, più alti: raccogliere almeno 18 miliardi di dollari per il periodo 2023-2025, il 30% in più rispetto ai fondi del periodo precedente e questo per permettere alle politiche sanitarie di essere in linea con i target ONU che si prefiggono la sconfitta di AIDS, malaria TB e altre patologie entro il 2030.

Per la prima dalla nascita del fondo, invece, in questi ultimi anni, si è registrato un regresso nei principali obiettivi di contrasto alle tre patologie. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i decessi per tubercolosi sono aumentati da 1,2 milioni nel 2019 a 1,3 milioni nel 2020. Il numero di persone morte per malaria è aumentato del 12% rispetto al 2019, con 627.000 morti. Non va meglio per l’HIV/AIDS: il numero di vittime provocate da malattie AIDS correlate è diminuito ma meno del previsto mentre il numero di persone che si sottopongono al test è sceso del 22% e i servizi di prevenzione hanno subito una riduzione dell’11%.

In occasione della Conferenza di rifinanziamento il Direttore esecutivo del Fondo Globale, Peter Sands aveva così descritto la situazione attuale: “Il mondo è colpito da una combinazione di crisi, inclusi i conflitti, l'accelerazione dell'impatto del cambiamento climatico e l'aumento dei prezzi di generi alimentari ed energia. Tutte queste crisi alimentano minacce di malattie infettive. Per le comunità più povere e vulnerabili del mondo -–ha detto ancora Sands-  il Fondo Globale è letteralmente un salvavita, una partnership per proteggere le persone più a rischio e costruire comunità più sane e più inclusive ",

Medici Senza Frontiere, fin dalla scorsa estate, nel rapporto “Bridging the gaps/ Colmare i gap’ https://www.medicisenzafrontiere.it/news-e-storie/news/global-fund-il-rapporto-di-msf-sulla-lotta-contro-hiv-tubercolosi-e-malaria/

aveva giudicato insufficiente anche l’obiettivo di 18 miliardi di dollari denunciando un drastico peggioramento della situazione sanitaria in diversi paesi in cui opera a causa del crollo dei fondi disponibili dovuto a COVID e crisi economica.  

Anche GNP+, Global Network of People living with HIV, https://gnpplus.net/

al termine della conferenza di settembre, aveva espresso le sue forti preoccupazioni: "L’obiettivo di salvare nel prossimo triennio 20 milioni di vite ha subito un duro colpoha commentato in una nota il network- se gli impegni si fermeranno a 14 miliardi di dollari e l'obiettivo di 18 miliardi di dollari non viene raggiunto, significa che solo 15,5 milioni di vite saranno salvate e 4,5 milioni di vite finiranno prematuramente".  Il network ha dunque chiesto un rinnovato impegno da parte dei leader mondiali per porre fine all'HIV, alla tubercolosi e alla malaria, impegnandosi contro disuguaglianze, ingiustizia sociale, impossibilità di accedere ai servizi sanitari.

Ricordiamo che il Fondo globale è una partnership mondiale tra istituzioni, governi, fondazioni e donatori privati che si prefiggono di sconfiggere HIV, tubercolosi e malaria. Dal 2002, anno in cui è stato fondato, ha stanziato un totale di cinquantacinque miliardi e mezzo di dollari in favore dell’assistenza sanitaria in oltre centoventi paesi a basso e medio reddito. Negli ultimi anni ha offerto anche supporto per la lotta al COVID. Si calcola che, grazie alle attività del Fondo, in vent’anni siano state salvate cinquanta milioni di vite. Le persone con HIV che hanno potuto avere un accesso alle terapie, grazie al sostegno del Fondo, sono state finora 23,3 milioni, le persone trattate per la Tubercolosi 5 milioni e trecentomila. Per prevenire la malaria infine, sono stati distribuiti 133, 2 milioni di rete anti-zanzare.  

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