EDUCAIDS 2017: LILA Cagliari presenta il 7° rapporto sulla prevenzione dell’HIV nelle scuole. Giovani più informati ma per oltre il 60% di chi è sessualmente attivo/a l’utilizzo del condom resta un problema

Foto Educaids 1Giunto alla sua settima edizione “EducAIDS”, un progetto di educazione alla salute sessuale negli istituti secondari superiori di Cagliari e provincia portato avanti, sin dal 2010, da LILA Cagliari. Obiettivo di questo lavoro, che ha raggiunto in questi anni almeno diecimila ragazzi e ragazze, è portare all’interno della scuola uno specifico percorso di formazione e informazione sulla prevenzione dell’HIV e più recentemente delle IST (Infezioni Sessualmente Trasmissibili).

Il progetto "EDUCAIDS" nasce intorno al 2010 dalla consapevolezza che le istituzioni avessero totalmente rimosso l’HIV dalla propria agenda, mentre la LILA nella sua sede continuava ad entrare in contatto con ragazzi sempre più giovani con diagnosi di positività all’HIV. Da allora, ogni anno, Lila Cagliari presenta ai docenti e ai presidi che sono stati coinvolti nel progetto una relazione sui dati emersi. E’ sempre un momento importante e coinvolgente, fortemente apprezzato dalla Scuola, che restituisce ai docenti informazioni importanti come il livello di informazione e coinvolgimento dei ragazzi sui temi della sessualità e della prevenzione. Mentre nei primi anni per Lila Cagliari fu molto difficile riuscire ad “entrare” nelle scuole, oggi possiamo dire che non riusciamo, nel corso dell’anno scolastico, ad intervenire in tutti gli istituti che lo richiedono.

Prima di ripartire con gli interventi nell’anno scolastico in corso, anche quest’anno abbiamo stilato una relazione su quanto emerso nello scorso anno secondo la ricerca del progetto.  

Il progetto si struttura in tre fase distinte. Una prima di coordinamento con preside e docente spesso referente alla salute, una seconda che prevede la somministrazione di un questionario online da noi predisposto che indaga sulle abitudini affettive e sessuali dei ragazzi. Questa somministrazione avviene a scuola in totale anonimato, infatti, i ragazzi attraverso un Qr code possono allacciarsi ad una rete da noi offerta e ad un link già predisposto che contiene il questionario a cui rispondono, quindi nulla di cartaceo. I questionari vengono analizzati per poter successivamente modulare l’intervento soffermandoci sulle criticità emerse. Nella terza fase avviene l’incontro in plenaria nell’aula magna dell’Istituto e di solito vede la presenza di un centinaio di ragazzi/e. Punto forte dell’intervento LILA è il dibattito che segue l’esposizione, a cui gli studenti partecipano con domande, riflessioni e richieste specifiche, senza grosse difficoltà ad esporre domande sul sesso.

I dati raccolti fino ad oggi dal progetto EDUCAIDS dicono che circa diecimila studenti sono entrati in contatto con noi attraverso il progetto. Questo ha avuto nel tempo delle ricadute anche sul piano sociale in quanto alcuni tra di loro hanno richiesto poi in privato al nostro centralino informazioni più dettagliate e, talvolta, un confronto ed un supporto psicologico in quanto figli di genitore con HIV.

Dal questionario, somministrato dal 2 febbraio al 17 maggio, anche quest’anno sono emersi dati indicativi sui comportamenti a rischio dei più giovani.  Il campione si riferisce a 1.272 studenti provenienti da istituti di Cagliari e Monserrato di età compresa tra sedici e i diciotto anni. Per il 54,1% si tratta di ragazze, mentre i ragazzi sono il 45,9%.  Quasi la metà degli studenti (il 44,7%) ha dichiarato di aver già avuto rapporti sessuali e, tra questi, il 43% ha ammesso di non aver usato con costanza il preservativo contro un 37% che dichiara di averlo usato sempre. Un’altra fetta consistente, il 19,4% ha infine dichiarato di non averne mai fatto uso. Per quanto riguarda il livello di conoscenza  su trasmissione e prevenzione, quasi tutti e tutte (il 97,5%) si sono dimostrati consapevoli del fatto che i rapporti sessuali non protetti siano una via di trasmissione dell’HIV. Percentuali più ridotte ma non insignificanti di giovani ritengono tuttavia “rischiosi” anche comportamenti innocui come il contatto fisico (4,9%), l’abbraccio (1%) e perfino il bacio (14,3%).

Ai ragazzi è stato anche chiesto se sapessero quali, tra i metodi contraccettivi più usati, fossero quelli in grado di proteggere anche dal virus: il 95,5% è consapevole che profilattico e femidom siano gli unici a creare una barriera efficace ma una percentuale non insignificante, il 15%, è convinto che anche la pillola sia in grado di prevenire l’HIV.

A questi interventi all’interno della Scuola ha fatto seguito, dallo scorso anno, un percorso di alternanza Scuola-Lavoro con un liceo, che viene svolto presso la sede LILA. 15 ragazzi di indirizzi scolastici diversi hanno iniziato un percorso di ulteriore approfondimento presso la nostra sede, con l’obiettivo di studiare strategie alternative sulla prevenzione destinate ai coetanei, indagando le loro preferenze in fatto di comunicazione, tecnologie e nuovi canali di riferimento. Questo permette di raccogliere informazioni e costruire messaggi che possano essere facilmente accessibili ai più giovani. Un percorso interessante e molto interattivo, che è in grado di attuare cambiamenti comportamentali positivi anche nella vita degli stessi ragazzi coinvolti, i quali a loro volta attivano un processo di diffusione di notizie corrette sulla prevenzione dell’HIV diventando dei veri peer-leader, testimonials di best practice all’interno della propria scuola e del proprio nucleo amicale e familiare.

L’esperienza di alternanza Scuola-Lavoro ci sembra molto positiva, perché si è rivelata in grado di innescare processi di partecipazione anche attraverso canali differenti, che coinvolgono in prima persona i ragazzi, facendoli attivamente partecipare alla costruzione di nuovi modelli di prevenzione destinati al loro stesso target e per questa ragione, con maggiori probabilità di raggiungerlo.

Leggi qui i dati del report 2017

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