ICAR 2020 digital edition: dal 12 al 16 ottobre la 12esima edizione della Conferenza. Tra i temi l’impatto del Covid sul sistema salute. L’allarme delle Community.

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logoICARScattata il 12 ottobre la 12° edizione di ICAR, Italian Conference on AIDS and Antiviral Research, nella sua prima digital edition. L’utilizzo di piattaforme ad alta efficacia e delle nuove tecnologie ha permesso, dunque, di mantenere, dopo i primi rinvii, il più importante appuntamento scientifico italiano su HIV e AIDS, nonostante la pandemia di COVID. La Conferenza si articola in cinque giornate, fino al 16 ottobre, in cui saranno presentati studi scientifici e sociali, promossi dibattiti e tavole rotonde tra medici, studiosi, rappresentanti delle community.

Le associazioni ANLAIDS, ARCIGAY, ASA Onlus, EpaC Onlus, LILA, MARIO MIELI, NADIR, NPS Italia Onlus, PLUS, anche quest’anno aderiscono all’evento promosso da SIMIT e da altre importanti società scientifiche nazionali. Per la prima volta un membro delle Community, Sandro Mattioli, di Plus, fa parte della presidenza del Congresso. “Abbiamo fatto di tutto per mantenere il nostro impegno nella ricerca sull’HIV nonostante il COVID” ha detto la Professoressa Cristina Mussini, co-presidente di questa edizione. Alta la partecipazione: 1248 iscritti, per quarantasei sezioni scientifiche, 371 abstract, il 14% in più dello scorso anno, 203 i poster, quest’anno accompagnati da una presentazione audio degli autori. 122 gli studenti coinvolti nel concorso “RaccontART”, impegno mantenuto nonostante la pandemia. Il tema COVID segna profondamente i lavori di questa edizione. Nel corso della seduta iniziale Sandro Mattioli, a nome delle community aderenti, ha letto un documento comune che segnala forti elementi d’allarme sull’impatto che l’emergenza ha avuto, e rischia ancora di avere, sul sistema di trattamento e mantenimento in cura delle persone con HIV nonchè su tutti i servizi di screening e prevenzione. Il rischio è di tornare indietro rispetto al target UNAIDS 90-90-90 e di non centrare gli obiettivi fissati dall’agenda ONU 2030. Di qui la richiesta di un road plan volto a ripristinare e innovare standard di cura e di servizi ottimali e di un riconoscimento del ruolo delle associazioni.

La LILA partecipa ai lavori presentando diversi studi e lavori. Si parte martedì 13 ottobre con Maria Grazia Di Benedetto, che in rappresentanza di un più ampio gruppo di lavoro ,nella sezione pomeridiana HIV Prevention, presenta “Hiv e motherwood. A Survey on women’s experience in the U=U era”, studio sul vissuto delle donne con HIV che abbiano sperimentato l’esperienza della maternità tra il 2016 e il 2020, realizzato in collaborazione con  NADIR e con SIGO, Società italiana di Ostreticia e Ginecologia.

Lo stesso studio sarà citato nella relazione della dottoressa Sabbatini il 16 ottobre, nel pomeriggio dal titolo “Women well-being and safe childbearing: updated management strategies”.

Mercoledì 14 ottobre sarà Lella Cosmaro a presentare “Orientating in a maze. The Arianna’s thread to partner notification”, relazione sui complessi risvolti delle strategie per favorire la comunicazione ai/alle partner del proprio stato sierologico o infettivo, Nella relazione sarà anche presentato un progetto europeo di cui è partner LILA Milano che prevede, tra l’altro strumenti innovativi per la partner notification. LILA Milano è co-autrice anche di: ” Sexual behaviour and associated risk of sexual health among men who have sex with men (MSM) in Italy: data from the EMIS 2017 Survey” che sarà presentato il 13 ottobre, da Michele Breveglieri, di Arcigay, nella sezione “social scienze”.

Venerdì 16 ottobre, nella sezione ART Treatment, Massimo Oldrini presenta: "Addressing personal barriers".

Numerosi gli studi e I lavori ai quali la LILA ha collaborato, presentati attraverso i poster. Tre poster riguardano un’indagine sul percorso che va dall’accessibilità al test alla presa in carico delle persone che si scoprono positive all’HIV, si tratta di: “Availability of rapid HIV self-test in italian pharmacies: a survey” (P67) relativo alla poco indagata disponibilità di self-test nelle farmacie italiane, di “HIV testing offer and services to improve linkage to care in public services for HIV test: a survey” e di “Linkage to care in HIV: the point of view of people with recent diagnosis”.

Sempre tra i poster, infine, Lila Milano ha collaborato a: “PrEP use amongst MSM in Italy: data from the EMIS 2017 Survey” (P95), allo studio “HIV and STIs amongst MSM in Italy: data from the EMIS 2017 Survey” (P189) e al lavoro “HIV Self-testing in Italy. A usability survey of clients using self-tests at two community organizations” (p177).

 Presente tra i poster anche un lavoro di LILA Cagliari: “Sardinia, first ever istituzionale Hiv testing and TasP promotion campaign: the communication strategy of Lila Cagliari team” (P180) che presenta una campagna d’informazione promossa nell’isola con il supporto della regione Sardegna. E’ la prima volta che l’Ente promuove campagne di prevenzione dell’HIV sul territorio. La campagna, multicanale, è dedicata a U=U, prevenzione e Test.