20-27 novembre 2020 - Torna la testing week europea per la diagnosi precoce di HIV ed epatiti.

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20-27 novembre 2020
Torna la Testing Week europea per la diagnosi precoce di HIV ed epatiti.
Il Covid segna l’evento. La LILA in campo con un protocollo di sicurezza targato Spallanzani e con il supporto a distanza per gli AutoTest.

Giunta alla sua ottava edizione, dal 20 al 27 novembre torna in tutta Europa la Testing Week, una delle mobilitazioni per la salute pubblica più importanti a livello mondiale. Ogni anno, in primavera e in autunno, centinaia di organizzazioni e community - pubbliche, private, no-profit - uniscono gli sforzi per offrire e promuovere nei rispettivi territori test per HIV e epatiti virali rapidi e gratuiti.

Gli obiettivi di questa grande iniziativa europea sono: sensibilizzare le persone sull’importanza di conoscere il proprio stato sierologico e informare sui benefici di una diagnosi precoce di queste infezioni.

Un accesso tempestivo alle terapie può, infatti, guarire completamente dell’epatite C, prevenendo il rischio di patologie, anche fatali, del fegato. Nel caso dell’HIV, non esiste ancora una cura in grado di eradicare il virus ma, i Trattamenti AntiRetrovirali disponibili (ART), se assunti per sempre e correttamente, salvano le persone e possono rendere non rilevabile la presenza del virus nel sangue, il che rende l’infezione non trasmissibile. Questa evidenza scientifica, ormai internazionalmente riassunta nel principio e nella campagna U=U, porta vantaggi enormi alla salute dei singoli e alla prevenzione generale, in quanto spezza la catena dei contagi. L’accesso precoce ai trattamenti può, inoltre, evitare di produrre gravi danni al sistema immunitario: troppe persone scoprono di essere positive all’HIV quando sono ormai in AIDS conclamata o prossime a questa condizione. Si tratta del fenomeno dei “late presenter” che rappresentano in Italia oltre il 50% delle nuove diagnosi annuali.

Per questo la LILA offre da anni servizi strutturati di test per HIV, epatite C e sifilide anonimi, gratuiti e quasi totalmente autofinanziati operando secondo il modello CBVCT ossia Community-Based Voluntary Counselling and Testing. L’obiettivo è proporre i test rapidi in ambienti friendly, non sanitari, vicini al target, con counselling pre e post test e garanzia dell’anonimato. Questo tipo di servizio è raccomandato da tutte le organizzazioni internazionali essendo quello più in grado di raggiungere gruppi specifici di popolazione più esposti a rischi d’infezione e meno propensi a rivolgersi ai servizi tradizionali.

L’epidemia da Covid e le restrizioni in corso, stanno, purtroppo, limitando queste preziose attività di salute pubblica. Siamo consapevoli che questo sia, in parte, utile e inevitabile. Tuttavia, saremo comunque in campo perché sulla prevenzione e la diagnosi non si può perdere terreno. Le sedi LILA che riusciranno a rimanere aperte per la Testing Week, Milano, Cagliari e Bari, saranno in grado di offrire i test in sicurezza, grazie ad un protocollo elaborato con la supervisione scientifica dall’Istituto Spallanzani di Roma proprio per i servizi CBVCT.

Tutte le sedi LILA, anche quelle che, a causa delle restrizioni imposte dall’ultimo DPCM, dovranno restare chiuse, offriranno comunque il loro supporto a chiunque, in qualsiasi parte d’Italia, non sia in condizione di accedere ai servizi: dal 20 novembre sarà possibile ricevere un accompagnamento a distanza, in video o per telefono, nell’esecuzione degli autotest per l’HIV acquistabili in farmacia.

Invitiamo tutti e tutte a non rinunciare a conoscere il proprio stato sierologico. Chiamate le nostre sedi per richiedere counselling e supporto all’autotest o prenotate un appuntamento nelle sedi aperte.

In questi mesi abbiamo cercato di non lasciare indietro nessuno svolgendo counselling a distanza, ritirando e consegnando a domicilio farmaci, analisi, viveri alle persone con HIV che non erano in grado di muoversi e continueremo a farlo anche con i test.

La capacità delle ONG di reagire alla pandemia, con nuovi strumenti di relazione e assistenza, è valorizzata da tutti gli organismi internazionali che chiedono ai governi di dare un pieno sostegno alla società civile e alle organizzazioni di base. Nulla di tutto questo è, però, avvenuto in Italia.

Tranne rari e preziosi casi, dalla gran parte delle istituzioni sanitarie locali, regionali e nazionali non è arrivato nessun sostegno, né economico né formale, alle ONG impegnate a difesa della salute pubblica, nonostante i rischi derivanti dalla pandemia. Tra i motivi di necessità e urgenza che autorizzano gli spostamenti, ad esempio, non viene riconosciuto lo svolgimento di test presso sedi non sanitarie, il che crea ostacoli sia agli utenti che ai volontari.

Eppure valorizzare il ruolo delle ONG, potrebbe decongestionare anche la pressione sulle strutture pubbliche che, in troppi casi, sono costrette a limitare i servizi di testing esistenti nei Day Hospital di malattie infettive perché investiti dall’emergenza Covid. La possibilità che si verifichi un arretramento sui livelli di screening e sulla qualità dei trattamenti è forte e rischia di compromettere il diritto alla salute delle comunità.

Il contrasto al Covid, giusto e indispensabile, non può e non deve portare ad una maggiore diffusione di altre gravi infezioni e patologie. Dal Ministero della Salute e dalla conferenza Stato-Regioni, più volte sollecitati, attendiamo ancora risposte.

Dal 19 novembre, sul sito www.lila.it, tutte le informazioni per prenotare un appuntamento nelle nostre sedi per il Test rapido, o per prenotare il supporto a distanza all’esecuzione dell’AutoTest.