I quesiti referendari presentati dalla società civile contro la privatizzazione della Sanità Regionale, sono stati dichiarati inammissibili dalla maggioranza di centrodestra del Consiglio Regionale. Il Comitato Promotore denuncia: "Negato ai cittadini il diritto di esprimersi sull'accesso universale alla salute, contro ogni disuguaglianza". Contro la decisione del Consiglio si valuta ora il ricorso al TAR; in base all'ordinamento, a decidere sul Referendum doveva essere, infatti, una commissione indipendente mai istituita: "La Maggioranza -affermano i promotori- non può decidere su una sua stessa legge". Pieno appoggio dalla LILA