UNAIDS, bilancio amaro: “Falliti gli obiettivi 2020, il COVID può aggravare la situazione”. Lanciati i nuovi target 2025

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TargetUNAIDs2025La Pandemia da COVID-19 sta facendo deragliare la risposta globale all’HIV e ha aggravato il mancato raggiungimento dei target ONU 2020, necessari a sconfiggere l’AIDS entro la fine del prossimo decennio, obiettivo fissato dall’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile. Lo ha detto chiaramente UNAIDS in occasione del World AIDS Day 2020 invitando i paesi membri ad una rapida correzione di rotta.

Certo, i numeri complessivi dell’impatto mondiale dell’HIV/AIDS continuano a scendere ma troppo lentamente, tanto da rischiare ora una grave battuta d'arresto. Nel rapporto Sconfiggere le pandemie mettendo le persone al centro”, UNAIDS, oltre a fissare i nuovi obiettivi per il 2025, fa i conti con l'impatto del mancato raggiungimento dei target 2020, un impatto drammatico, anche al netto del COVID. Ne riportiamo gli effetti più eclatanti:

Non raggiunti nemmeno altri target specifici:

La risposta globale all’HIV –afferma il programma ONU in una nota- era, dunque, già fuori strada prima della pandemia ma la diffusione del COVID ha provocato delle ulteriori, gravi, battute d’arresto: tra il 2020 e il 2022 –stima UNAIDS- potrebbero esserci tra le 123.000 e le 293.000 nuove infezioni da HIV in più, mentre i decessi correlati all’AIDS potrebbero essere tra i 69.000 a 148.000 in più. La Direttora esecutiva di UNAIDS, Winnnie Byanyma non fa sconti a Stati membri e donatori internazionali: "L’incapacità collettiva di investire a sufficienza in risposte all'HIV integrate, basate sui diritti e centrate sulle persone ci sta presentando un conto terribile –ha detto in una nota emessa per il WAD- l’aver implementato solo programmi politicamente appetibili non fermerà la marea montante del COVID-19 né porrà fine all'AIDS. Per riportare in linea la risposta globale sarà necessario mettere le persone al primo posto e affrontare le disuguaglianze su cui prosperano le epidemie.

In sostanza, denuncia UNAIDS, aver stanziato risorse insufficienti contro l’HIV e altre infezioni pandemiche come tubercolosi, epatiti virali, malaria, ha lasciato la porta aperta anche al COVID-19. Se si fossero adeguatamente sostenuti i sistemi sanitari e le reti di sicurezza sociale, il mondo avrebbe potuto resistere meglio anche alla diffusione del SARS- Cov2. Investire in sicurezza sociale e sanitaria –afferma ancora UNAIDS- vuol dire anche avere economie più forti: come ci ha dimostrato il COVID se la salute pubblica è a rischio, traballano anche i sistemi produttivi.

Il duro richiamo di UNAIDS non si ferma qui: il mondo –si afferma ancora nella nota- impari dagli errori tragici commessi con l’HIV, con milioni di persone lasciate morire nei paesi più poveri in attesa di quelle cure disponibili, ormai da oltre vent’anni, nel nord del mondo. Molto è stato fatto ma, ancora oggi, sono più di dodici milioni le persone non hanno ancora accesso alle cure mentre, nel solo 2019, oltre un milione e 700mila persone ha contratto il virus perché non aveva accesso ai servizi essenziali per l'HIV. Per il contrasto al COVID è dunque fondamentale permettere l’accesso al vaccino in tutto il mondo e a tutti i popoli della terra. La richiesta alle aziende farmaceutiche è quella di condividere il loro Know-how e di bilanciare i diritti di brevetto con la necessità di un’immediata protezione globale.

Se queste sono le ombre, le luci della risposta al COVID sono quelle di comunità, mutuate proprio dall’attivismo nato con l’HIV: solidarietà globale, continuità di servizi, capacità di lottare affinché nessuno sia lasciato indietro.

A Stati membri e decisori politici viene dunque lanciata una nuova sfida con nuovi obiettivi, complessi ma misurabili, da raggiungere per il 2025, necessari a rimettersi in linea con i target 2030. Come si diceva, il nuovo studio di UNAIDS, “Sconfiggere le pandemie mettendo le persone al centro” ne fissa tappe e strategie d’intervento. 

TargetUNAIDs2025

 

Sinteticamente, tali obiettivi attengono a tre sfere strettamente collegate:

  1. Implementare servizi completi e integrati per l'HIV.
  2. Orientare i servizi verso le persone e ai loro contesti specifici
  3. Rimuovere tutti gli ostacoli di ordine sociale e legale che possano sfavorire i servizi per l’HIV e un ricorso ai servizi stessi.

Alla prima e alla seconda sfera attengono i seguenti obiettivi da raggiungere entro il 2025:

Alla terza sfera attengono i seguenti obiettivi:

Al centro di questa strategia complessa devono esserci le persone con HIV, le popolazioni più vulnerabili e le loro community.

I modelli epidemici adottati da UNAIDS mostrano come, il raggiungimento di questi target potrebbe portare entro il 2030, a una riduzione delle nuovi infezioni annuali prossima al 90%. Un’analoga riduzione potrebbe riguardare le morti collegate all’AIDS.