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Cannabis

CannabisCOS'È?
La marijuana (erba, ganja) consta delle infiorescenze della pianta (femmina non impollinata) di canapa (cannabis sativa), tutti i vari tipi di hashish (marocchino, cioccolato, nero) derivano dalla lavorazione della resina prodotta dalla pianta, l'olio deriva dalla distillazione della resina. La cannabis sativa necessità di poche cure e ha pochi 'nemici' naturali, cresce naturalmente ad ogni latitudine a parte quelle artiche, ed ha una proprietà intrinseca della pianta nella capacità di arricchire il terreno di coltura.
È utilizzabile per la produzione di tessuti, vestiti, olio commestibile e/o combustibile, carta naturalmente bianca che non necessita di procedimenti di sbiancamento necessari per la carta di cellulosa, fibre plastiche e tante altre applicazioni.
I prodotti della cannabis hanno una farmacopea riconosciuta a livello mondiale: nelle sindromi dolorose croniche, nelle malattie polmonari, nel supporto a pazienti oncologici in chemioterapia, nel trattamento farmacologico dell'anoressia, dell'epilessia, nella cura del glaucoma, nelle paraplegie e nelle sclerosi muscolari per fare alcuni esempi.
Il maggiore responsabile degli effetti psico-attivi, fra gli oltre 60 principi attivi contenuti nella cannabis, è il delta 9 tetraidrocannabinolo, comunemente conosciuto con la sigla THC. La concentrazione del THC e degli altri principi attivi varia da qualità a qualità (con percentuali che possono andare dal 2 al 50%) ed è quindi difficile sapere a priori quali caratteristiche avrà una certa varietà.

COME VIENE CONSUMATA?
Fumata: una mistura di marijuana (o hashish) e tabacco viene 'rollata' e fumata come una sigaretta, o con l'utilizzo di pipette, chiloom. I principi attivi vengono assorbiti attraverso le vie respiratorie e raggiungono il flusso sanguigno, e successivamente il cervello entro 5-10 minuti dall'assunzione.
Mangiata: la marijuana e l'hashish possono essere utilizzate per cucinare. In questo caso bisogna fare molta attenzione a quanta sostanza viene utilizzata per la preparazione del piatto poiché il processo di riscaldamento produce una sintesi del THC con conseguente intensificazione delle proprietà psico-attive. L'assorbimento da parte dell'organismo avviene gradualmente attraverso la digestione; gli effetti, attenuati rispetto al normale, cominciano 1-2 ore dopo l'ingestione e possono durare anche fino a 10-12 ore.

EFFETTI RICERCATI
Gli effetti cominciano 10-15 minuti dopo l'assunzione e si protraggono per 1-2 ore Gli effetti prioritari sono riconducibili a rilassatezza, positività e tranquillità.
Il consumo di cannabis provoca una perdita di zuccheri nel sangue (glicemia), aumentando la produzione di succhi gastrici, il consumo di cannabis è associato con un aumento dell'appetito, la così detta fame chimica.
E' ampiamente dimostrato che i prodotti della cannabis sativa non provocano l'insorgere di dipendenza e non si è mai registrato un solo decesso correlato al consumo: il rapporto dose attiva/overdose è di 1 : 20.000, vale a dire che servono 20.000 'dosi' per arrivare a una reazione di overdose. La cannabis non si accompagna bene a nessuna altra droga, in special modo è sconsigliato il mix con bevande alcoliche (che può provocare vertigini e forte nausea).

EFFETTI NON DESIDERATI
Nonostante non sia stato dimostrato un collegamento diretto, la possibilità che il consumo protratto di cannabis fumata possa produrre danni ai tessuti polmonari non è da escludere. La cannabis tende a provocare improvvisi cali della pressione sanguigna con possibili attacchi di nausea. Tende ad incidere sul ritmo cardiaco (tachicardia),rendendone sconsigliato il consumo per chi ha problemi di cuore. Un consumo "importante" di cannabis può incidere sulla coordinazione e sulla percezione individuale di tempo, spazio e distanza rendendo pericoloso guidare.

PER LE PERSONE SIEROPOSITIVE CHE ASSUMONO LE TERAPIE ANTIRETROVIRALI
E' bene sapere che: in generale non ci sono evidenze di interazioni significative tra i farmaci antiretrovirali e i derivati della cannabis ma alcuni piccoli studi condotti sull'utilizzo di derivati della cannabis e Crixivan (indinavir), Viracept (nelfinavir) e Norvir (ritonavir), rilevano un leggero aumento della concentrazione del THC e quindi della tossicità (che si manifesta con paranoia). Il principio attivo della marijuana, THC e i suoi metaboliti, sono metabolizzati dal CYP3A4 e dal CYP2C9. Gli inibitori di tale CYP come gli IP indinavir (Crixivan), nelfinavir (Viracept) e ritonavir (Nota bene: principio attivo contenuto in Norvir e nella co-formulazione Kaletra) possono interferire con il metabolismo della marijuana e aumentare il rischio di tossicità. Quindi le persone che sono in terapia e consumano cannabis potrebbero sperimentare un lieve aumento degli effetti psicoattivi legati al THC.
A livello sperimentale è stata riportata potenziale interazione con gli IP quali Atazanavir (Reyataz) e Darunavir (Prezista), Lopinavir (Kaletra) e Saquinavir (Invirase).
Non sono riportate interazioni con NRTI, NNRTI, maraviroc (Celsentri) e raltegravir (Isentress).

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