Benzodiazepine

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BenzodiazepineCOSA SONO?
Le Benzodiazepine sono la categoria più rappresentativa dei farmaci ipnotico-sedativi. Utilizzate come supporto terapeutico per problemi legati ad ansia, insonnia ed al trattamento dell'alcol-dipendenza; ne esistono molte e quasi tutte sono prescrivibili da un medico di base. Sono farmaci derivanti dalla Rauwolfia Serpentina una pianta che cresce in diverse varietà in Africa centrale e nell'America centro-meridionale, da cui fu estratto il principio attivo conosciuto come Reserpina, successivamente isolato e riprodotto sinteticamente.
Le Benzodiazepine hanno praticamente completamente sostituito i barbiturici per la loro maggiore sicurezza nei confronti della tutela della salute del paziente, e in base alla tipologia di impatto sul Sistema Nervoso Centrale sono state classificate in tre gruppi:

COME VENGONO CONSUMATE COMUNEMENTE?
La forma di consumo terapeutica è quella orale; essendo farmaci sono dotati di dosaggi e posologie ben precise (è necessario prendere attenta visione delle istruzioni e seguirle con precisione).
Fra i consumatori di droghe per via endovenosa la modalità di somministrazione è quella iniettiva, con obiettivo dichiarato quello di ridurre gli effetti delle crisi di astinenza da eroina, ed in seconda battuta, per "sballare". Questa modalità di assunzione risulta estremamente pericolosa per diversi motivi:

EFFETTI RICERCATI
Agiscono sul sistema nervoso centrale con un effetto sedativo e in alcuni casi ipnotico; hanno un effetto di contenimento dell'ansia (ansiolitici), di stabilizzazione dell'equilibrio psichico e tendono ad indurre uno stato di rilassamento muscolare e di sonnolenza. Alcune molecole producono anche senso di disinibizione, grande loquacità ed eccitazione.
In alcuni casi si sono verificati stati di alterazione con comportamenti aggressivi.
Ad alte dosi provocano sedazione e narcosi totale.

EFFETTI INDESIDERATI
Le Benzodiazepine tendono a ridurre il ritmo cardiaco e la pressione arteriosa e possono incidere negativamente anche sulla respirazione rendendola superficiale. Effetti secondari sono: confusione, difficoltà di movimento e, in casi meno frequenti, amnesia, irrequietezza, vertigini ed amenorrea (l'interruzione del ciclo mestruale che però non impedisce di rimanere incinte).
Gli effetti non desiderati su chi abusa possono includere: instabilità emotiva con cambi repentini di umore, paranoia, tendenza all'aggressività, depressione; senso di stanchezza cronica.
Il pericolo di overdose è presente specialmente con l'assunzione per via endovenosa, e passa attraverso il progressivo blocco delle funzioni legate al Sistema Nervoso Centrale (sedazione totale, coma, arresto respiratorio, arresto cardio-circolatorio e morte).

PER LE PERSONE SIEROPOSITIVE CHE ASSUMONO LA TERAPIA ANTIRETROVIRALE:
Molte benzodiazepine sono metabolizzate ed eliminate dal fegato attraverso il citocromo CYP450. Se si assumono benzodiazepine insieme ad Inibitori delle Proteasi (IP) e/o NNRTI come Efavirenz (principio attivo contenuto in Sustiva e nella co-formulazione Atripla) si potrebbe avere come conseguenza un aumento dei livelli plasmatici con conseguente rischio di aumento della tossicità delle benzodiazepine stesse (per esempio estrema/prolungata sedazione, depressione respiratoria e ipotensione). In particolare è descritta una interazione rilevante tra triazolam e efavirenz (Sustiva/Atripla). Ritonavir (principio attivo contenuto in Norvir) aumenta gli effetti agonisti dell'Alprazolam e aumenta la dose di triazolam (la clearance di triazolam è ridotta con conseguente aumento dell'effetto sedativo).
Sono descritte, inoltre, interazioni tra Lorazepam, Oxazepam o Temazepam e farmaci antiretrovirali. Alcuni Inibitori delle Proteasi (Norvir e Viracept) possono accelerare il metabolismo e quindi l'eliminazione di questi ansiolitici vanificandone l'effetto. L'associazione con Lopinavir (Kaletra) comporta riduzione delle dosi terapeutiche di Lopinavir e prolunga l'effetto sedativo delle benzodiazepine.
Tra gli NNRTI è stata descritta un'interazione potenzialmente rilevante tra triazolam e nevirapina (Viramune) per cui è necessario monitorare l'efficacia di nevirapina.
Da evitare l'associazione di Atazanavir (Reyataz) con midazolam e triazolam. Se necessario è possibile somministrare un'unica dose di midazolam con monitoraggio per una sedazione breve chirurgica o simile. In alternativa si possono impiegare: oxazepam, lorazepam, temazepam.
Dai dati finora disponibili Maraviroc (Celsentri) e midazolam possono essere co-somministrati senza un aggiustamento della posologia.
Non necessario l'aggiustamento posologico di Raltegravir (Isentress) o di midazolam quando assunti in associazione. Ciò indica che Isentress non è un induttore o un inibitore del CYP3A4; è pertanto atteso che Isentress non interferisca con la farmacocinetica dei medicinali substrati del CYP3A4.
Non descritte interazioni rilevanti con NRTI.
Non sono riportate interazioni con Rilpivirina (Edurant), eccetto che potenziale interazione con Zolpidem.
In tutti i casi è consigliata estrema prudenza relativamente al consumo di benzodiazepine se si è in trattamento ed, in ogni caso, ne va evitato l'abuso.
Si segnala che le interazioni derivanti dall'associazione di farmaci antiretrovirali con midazolam sono diverse qualora midazolam sia assunto per via orale e per via endovenosa.